Rieccole le vostre letture preferite, quelle perfette per le notti insonni passate dopo le sconfitte serie, quelle che bruciano 🙂 Oggi parliamo con un altro toscanaccio doc(fab)…
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Il tuo vero nome
Fabio
Chi sei? Parlaci di te.
Un eterno sognatore, pronto a rimettere sempre in discussione sé stesso e ciò che credeva di sapere se ciò si rivela utile per sviluppare conoscenze nuove. Se è vero che la curiosità può uccidere il gatto, lo è altrettanto che senza di essa non ci possiamo definire vivi.
Quale squadra/e tifi nel calcio reale?
Storicamente sono un tifoso viola, anche se piuttosto tiepido, non sono mai stato un ultrà sfegatato in quanto sono sempre stato più attratto dall’aspetto tattico di questo splendido sport più che dal coinvolgimento emotivo che suscita in molti.
Da quando la squadra della mia città (Empoli) è salita in serie A nel 1986 ho diviso la mia fede tra le due squadre, prima era facile perché le categorie erano diverse (e allo stadio di Empoli ho iniziato ad andare, come abbonato, fin da quando avevo 8 anni), dopo è stato un po’ più complicato, anche se devo ammettere che nello scontro diretto resto fedele alla mia fede originaria e anche oggi tifo viola.
Raccontaci una curiosità legata alla tua vita reale.
La mia vita è ed è sempre stata sostanzialmente tranquilla e al tempo stesso piena, bella densa di soddisfazioni in diversi campi e mi viene dunque difficile individuarne uno in particolare, allora dirò che è stata illuminata, oltre che dalla mia signora, da una figlia della quale tutti dicono che ha preso il meglio da entrambi i genitori, io sto gradualmente scoprendo che da me ha preso anche (soprattutto?) un mix di determinazione e sfacciataggine, cosa che non so se possa rientrare nel cosiddetto “meglio” ma che tuttavia a me non dispiace.
Perché hai scelto PORTANOVESE come nome per la tua squadra?
Ecco… Il bello di questo nome è che non significa proprio NIENTE! :))) In una totale assenza di ispirazione mi sono iscritto ad un gioco che, almeno pensavo, verosimilmente avrei mollato in un batter d’occhio e allora il nome che importanza aveva, mi è venuto questo e l’ho messo, poi il gioco mi ha preso sempre più e alla fine il nome è rimasto (pigrizia? forse, ma alla fin fine il fatto che non sia riconducibile a niente e nessuno forse lo rende ancor più degno di nota, in quanto creazione unica e irripetibile, for Goleada only).
Una curiosità, qualcosa che non tutta la comunità conosce, legata alla tua permanenza in Goleada.
Mi ricollego a quanto ho scritto prima circa la predilezione da parte mia per il lato tattico del calcio, forse tale aspetto dipende anche dal fatto che, pur essendomi cimentato in esso soprattutto per le strade (quando ancora si poteva – bei tempi – facendo le porte con i giacchetti e litigando all’infinito quando c’era da stabilire se una palla fosse rete o fosse fuori) o quando andava bene in campi di periferia in cui la polvere la faceva da padrona e l’erba era una pia illusione, beh dicevo che emerse subito un dato incontestabile: non avevo i piedi buoni! (un po’ come il famoso magazziniere Gerber di Principino).
Quindi finivo inesorabilmente col vestire la maglia n. 5 (al tempo i numeri avevano un significato e quelli più ambiti erano il 9 e il 10), giocando in quel ruolo, ormai andato, di stopper (che ha reso celebri tanti giocatori come ad esempio Collovati o Brio) in cui entrava in gioco soprattutto la componente fisica. Mai, dico proprio mai, segnata una rete, una sola volta sul 9-0 per noi contro la squadra di una frazione limitrofa mi fu concesso di battere un rigore, avete indovinato? 🙁
In tutto questo sono ben presto finito a praticare altri sport, in particolare il basket (sport in cui ho fatto – anche piuttosto bene in verità – praticamente di tutto, prima giocatore, poi arbitro, infine dirigente di lega) e successivamente biliardo e poker (ah, non sono sport?). Aggiungo anche che sono anche un appassionato di trading, cosa che mi rende particolarmente attivo sul mercato di Goleada (senza i rischi che invece sono insiti in altre tipologie di trading), credo che tutti questi motivi messi insieme spieghino piuttosto bene come mai questo gioco mi sia entrato nel sangue!
Ricordi una partita di Goleada memorabile?
Nel campionato italiano sono arrivato in A troppo presto e quindi troppo acerbo e anche se mi sono tolto qualche soddisfazione sono più le sberle che ho preso di quelle che ho dato, dunque le partite più memorabili al momento sono da ricondurre alla mia seconda squadra, in particolare le sfide – sempre intense – contro due maestri di questo gioco, Aptul e @Harrisonsml, per vincere contro di loro devi fare sempre tutto alla perfezione, per cui le rare volte che ciò è capitato è stato fonte di grande soddisfazione. Se ne devo proprio citare una, quarti di finale della Coppa Nazionale Northern/Central Europe nella stagione 73, la spunto su Aptul e da lì mi si spalanca il varco che mi porterà alla conquista di quel trofeo (l’unico per ora, ma non disperiamo).
Oramai da tempo sei su Goleada. Quale aspetto ti diverte di più?
Il gioco in sé è davvero notevole e forse ha molte potenzialità che non sono sfruttate appieno, ma capisco che non è semplice. Inoltre, dato che tendenzialmente sono un “compagnone” (nei limiti di tempo che le ambasce del quotidiano consentono), credo che un punto di forza di questo gioco sia costituito dalla community e, non me ne voglia nessuno, penso che quella italiana abbia una marcia in più, sia sul piano della propositività che su quello del cazzeggio andante.
Cosa invece ti infastidisce di più di Goleada?
Le polemiche, trite e ritrite… Cominciamo da chi non concede il cambio orario, francamente non lo capirò mai, forse in troppi non riescono a comprendere che è un gioco e che se in una partita siamo presenti in due (o anche di più, visto che spesso le chat sono frequentate da altri cazzari ahahah) forse ci divertiamo entrambi (e tutti) di più, a prescindere da quale poi sarà il risultato… Altra polemica stantia è quella sull’effort: “eh, ma tu usi effort contro di me, poi avvantaggi l’altro usando rest, ah ma allora ce l’hai con me, ecc ecc”… Allora, se togliamo l’effort a me sta benissimo, ma se c’è che tutti siano liberi di usarlo come gli pare e piace, altrimenti sembra che sia legittimo (e secondo me lo è) che uno lo usi per cercare di fare sua una partita difficile o alla quale tiene particolarmente, ma se lo fa qualcun altro contro di lui allora non va più bene, ce l’ha con lui, è in malafede o altre amenità complottiste o contra personam… Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma preferisco giardare al meglio invece che al peggio (e poi ho già scritto anche troppo, presumo che i’Cecchi taglierà parecchio, come dargli torto? XD). Chiudo dicendo che evidentemente in Goleada, come nel mondo, gira tanta gente strana e io sono il primo (siam tutti strani anche se in modi diversi), magari cerchiamo di ricordarci sempre una frase: “It’s a game, not my life”.
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Conclusioni dell’intervistatore
Una curiosità voglio raccontarla io: per tanto tanto tempo non ho avuto chiara la differenza tra Docfab e Gioban se parlavo con uno e poi tempo dopo con l’altro, o semplicemente mi ritrovavo a guardare le squadre, per me erano una sola. Non so dire perché, o meglio, sicuramente a causa del loro username che lo confondevo. Poi Gioban ha iniziato a primeggiare di prepotenza ed ho capito la differenza: Docfab è quello sobrio, Gioban è l’altro 😀
Per il resto niente, faccio finta che non sia un tifoso viola ed affermo che Docfab è un bravo “ragazzo” (virgolettato perchè chi cita Brio e Collovati ha sicuramente intorno alla mia età). Considerando anche che io ho giocato nel Portanova (di Pisa), concludo con un bel FORZA PORTANOVESE!

Co-Founder della Web Agency PuntoWeb.Net;
Ideatore di Freeonline e Comunicati-Stampa.net.
In Goleada: Manager di EC Roma e The Socks.
Traduttore, Moderatore del forum, Amministratore del gruppo ufficiale di Goleada su Facebook, Autore e co-gestore del Blog di Goleada.